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La mia personale filosofia -parte 1-

  • Immagine del redattore: Fabio Pacchiele
    Fabio Pacchiele
  • 1 nov
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 7 nov

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Una filosofia personale tra mente, anima e corpo

Credo che ogni persona viva all’interno di un triangolo equilatero invisibile. Ai suoi vertici ci sono la mente, l’anima e il corpo. Tre forze che si influenzano, si spingono, si completano a vicenda. Quando una prevale sulle altre, il triangolo si deforma e nasce lo squilibrio interiore. Quando trovano armonia, il triangolo torna ad essere equilatero, qui nasce la lucidità, la serenità, la forza.

Per me, questo triangolo rappresenta il senso stesso dell’equilibrio interiore, quello che gli antichi stoici chiamavano "ataraxia": la calma dell’anima che non dipende dagli eventi esterni, ma da come scegliamo di viverli.

La vita non è mai sotto il nostro controllo, ma il nostro modo di affrontarla sì. Ecco, per me questa è la prima forma di leadership: la capacità di guidare se stessi.


La mente: il luogo dove nasce la direzione

Ogni azione consapevole nasce da un pensiero lucido. La mente è la bussola: è ciò che mi aiuta a distinguere ciò che dipende da me da ciò che non lo è. Non posso cambiare le persone, le situazioni o le circostanze, ma posso cambiare il mio modo di rispondervi.

Mi alleno ogni giorno a osservare i miei pensieri, perché so che da lì parte tutto. Se la mente è confusa, anche le scelte lo saranno. Se la mente è limpida, persino i momenti più difficili diventano comprensibili.

Essere leader, per me, significa questo: saper pensare prima di reagire, capire prima di giudicare.


L’anima: dove si muove l’emozione

L’anima è la mia parte più viva, quella che sente, che vibra, che si infiamma. Non la rinnego, non la soffoco: la ascolto. Ma non lascio che sia lei a comandare.

Gli stoici non volevano eliminare le emozioni, volevano comprenderle, incanalarle, usarle come forza creativa. Anche io ci provo. Cerco di non essere schiavo della rabbia, dell’ansia, della paura, del bisogno di controllo. Cerco di scegliere come reagire.

So che la vera forza non è non provare nulla, ma saper restare centrato mentre tutto intorno si muove.


Il corpo: dove le idee diventano azioni

La mente pensa, l’anima sente… ma è il corpo che agisce. Il corpo è la mia coerenza visibile. È lì che le convinzioni diventano comportamento, che i valori diventano gesti.

Per me il corpo è l’impegno quotidiano: svegliarmi e agire secondo ciò in cui credo, anche quando è faticoso. Non servono grandi proclami, serve disciplina. Perché la vera filosofia non si dice: si vive.


Il centro: dove nasce la mia leadership

Quando mente, anima e corpo trovano equilibrio, io trovo me stesso. Non nel controllo assoluto, ma nella presenza. Nel sapere che tutto cambia, e che l’unico modo per restare saldo è essere centrato nel mio "triangolo"... che nient'altro è che il mio "io"!

Questo equilibrio è la mia bussola, nella vita come nel lavoro. Mi guida quando devo prendere decisioni difficili, quando devo ispirare gli altri, quando devo restare umano in un mondo che spinge verso la fretta, la reazione, la distanza.

Credo che la leadership vera non nasca dal ruolo o dall’autorità, ma da un io stabile, coerente, consapevole. Un io che non ha bisogno di imporsi, perché sa guidarsi da solo.


La mia filosofia applicata alla vita e al lavoro d’impresa

Ogni impresa, in fondo, è un’estensione delle persone che la abitano. Un’organizzazione cresce solo se crescono le persone che la compongono. E le persone crescono quando imparano a conoscersi, a gestirsi, a evolvere nel pensiero, nelle emozioni e nelle azioni.

È per questo che credo che l’equilibrio personale sia la prima forma di strategia aziendale, perché crea armonia nel gruppo. Un’azienda che investe sul suo capitale umano, sulla consapevolezza e sull’autogestione dei suoi leader e collaboratori, non costruisce solo competenze: costruisce cultura, identità, umanità.

Lo stoicismo mi ha insegnato che non possiamo cambiare tutto, ma possiamo scegliere come essere dentro tutto questo. E quando lo facciamo, cambiamo inevitabilmente anche ciò che ci circonda.


Conclusione

La mia filosofia dell’equilibrio non è una teoria: è una pratica. È la mia guida quotidiana per essere un essere umano migliore, un professionista più consapevole e un leader più autentico.

Perché alla fine, guidare gli altri comincia sempre e comunque dal guidare se stessi!

 
 
 

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